Inizia sempre tutto per caso, un'idea buttata li a cui non credi magari neppure troppo, ma poi capisci che è un sogno realizzabile. Quindi inizi a progettare con più determinazione il viaggio, e alla fine te lo trovi li su carta che ti guarda e ti dice "eccomi, sono qui per te".
Non sono mancati gli imprevisti sul percorso ma ce l'abbiamo fatta....il 10 Agosto è arrivato e noi eravamo pronte alla partenza.
L'andata verso Oslo, con scalo a Francoforte, è stata salutata con un bell'allarme generale nel Terminal di arrivo al quale non avevamo prestato molta attenzione fino a che non ci siamo viste chiudere la serranda del negozio che stavamo sbirciando in faccia e spingere da gentilissimi addetti in divisa in un'area sicura. Allarme rientrato in pochi minuti e ci siamo dirette al recupero auto.
Allora...io con il cambio automatico non ho un particolare feeling, va bene, ma con il cambio automatico a volante ancora meno. Mercedes super tecnologica, mezz'ora per capire come guidarla e poi via :-)
Arriviamo al nostro appartamento ad Oslo, residence per studenti e noi torniamo giovani. La camera è un mini monolocale, quattro lettini, un'angolo cottura, un bagno ma tutto pulito e ben organizzato.
Il primo giorno partiamo con la visita al tanto sospirato villaggio degli Elfi di Babbo Natale, Dobrak.
Arriviamo piene di aspettative, ma degli elfi niente. Solo un negozietto pieno di ogni suppellettile natalizia, più angolo posta di Babbo Natale. Di sicuro in inverno la magia sarebbe stata diversa, ma un elefetto in giro per il paese io me lo sarei aspettato.
Deluse da tutto ciò ci buttiamo sul cibo e sulla visita alla città che non offre però molto se non i miei primi gatti Norvegesi:-).
Ci rimettiamo in viaggio e durante il ritorno ci fermiamo sopra Oslo
ad ammirare il trampolino di salto in lungo con gli Sci. Non resisto,
prendo l'ascensore e salgo. Dall'alto del trampolino si gode una vista
favolosa. Si riesce ad avere una panoramica di tutta la città e dei
boschi che la circondano.
Ne segue visita obbligata al museo ed al
negozio di souvenir dove ne esco ovviamente con il portafoglio
alleggerito e lo zaino appesantito.
Giorno 2. Visita alla città.
Partiamo abbastanza presto, belle cariche per un giro a piedi per la città. Prima tappa il giardino botanico ed il vicino Museo di Munch.
Nel giardino botanico ci sorprende la serra tropicale. Oltre l'immensità di fiori dai mille colori, veniamo letteralmente circondate da farfalle. Unico inconveniente il caldo umido che appannava anche la macchina fotografica.
Al museo di Munch scopriamo ben presto, per nostra negligenza, che il famoso Urlo non è li esposto, ma si trova conservato all'interno della Galleria Nazionale, che quindi aggiungiamo al nostro itinerario.
Si riparte direzione Fortezza. La Fortezza è immensa, molto bella, ma molto piena di Giapponesi che ti calpestano letteralmente per fare una foto.
Dopo questa scarpinata , meritata pausa pranzo al porto, che ci ha regalato una zuppa ed un salmone strepitosi.
Ripartiamo immediatamente per la Galleria Nazionale poichè il museo chiude alle 17. Arriviamo alle
16:30 e con nostra sorpresa non ci fanno pagare. Visitiamo di corsa la galleria, che oltre al quadro di Munch raccoglie altre preziose opere provenienti da ogni parte del mondo.
Immancabile tappa al Rock Cafè, dove lasciamo altra fetta di portafoglio. E ci dirigiamo poi al Palazzo comunale ed al Palazzo Reale.
Stremate dopo 12 km di corsa, torniamo verso casa programmando la giornata successiva.
Giorno 3, visita ai parchi a sud di Oslo ed al Vigeland Park.
Iniziamo con il museo dell'Olocausto, Villa donata alla comunità Ebraica, immersa nel verde e nella pace. Museo molto bello pieno di testimonianze decisamente toccanti. Li troviamo un ospite inaspettato, un Lama che brucava beato e dialogava con un gatto tigrato con collarino che vagava per il bosco.
Dopo la visita al museo ed al parco visitiamo il museo delle navi Vichinghe che ci ha però molto deluse, due navi in croce, e pochissimi reperti, non valevano decisamente il costo pagato. Ci spostiamo quindi al museo Tradizionale che al contrario ci ha molto colpite. Ricco di dettagli, di personaggi che movimentavano la vita del villaggio, molto dinamico ed interattivo.
Da li torniamo verso il Vigeland Park. Parco simbolo di Oslo, ricco
di sculture di Vigeland, un artista norvegese che donò piu di duecento
delle sue opere al Comune.
Una meravigliosa camminata tra verde e arte, in un parco vissuto, ricco di gente, di animali, di vita.
Giorno 4. Parco di Nordbytjernet e partenza per Bodo.
Giornata
divisa in due. Al mattino abbiamo abbandonato la nostra camera nel
residence e ci siamo avviciniati alla stazione del treno che avremmo
preso per Bodo.
Ci
siamo diretti a questo parco, nelle vicinanze, giusto per fare due
passi ed abbiam trovato un angolo di paradiso. Lago con sentiero che lo
costeggiava, animali, funghi, piante, verde, angoli attrezzati con
macchinari da palestra, li belli, gratis, integri, puliti...noi
incredule.
Ci siamo quindi dirette alla stazione dove abbiamo aspettato il nostro treno panoramico.
Treno
che è stata una delusione. Di panoramico c'era poco. Forse le
aspettative eran troppo alte, le recensioni lette troppo positive, sta
di fatto che abbiam dormito male, e vabbè si sapeva, abbiam visto nulla
per via della vegetazione, e poi del buio, se non due bellissime alci al confine di un bosco. Di buono c'è stato la
copertina con cuscinetto e tappi per ogni passeggero regalata, i vicini
di sedili gentilissimi che ci han dato un sacco di dritte sulle Lofoten,
il loro cane che ci ha riempito di baci.
Le temperature salendo sono diminuite parecchio e ci siam trovate con piumino e felpa indossati al 14 Agosto.
continua nella seconda parte..............